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martedì 10 settembre 2013

lettera all'insegnante di mio figlio

di Abram Lincoln


Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c'è un eroe;
che per ogni politico egoista, c'è un leader scrupoloso ...
Gli insegni che per ogni nemico c'è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall'invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti ...
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri
ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l'eterno mistero degli uccelli nel cielo
delle api nel sole, e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare che imbrogliare
Gli insegni ad aver fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza di non seguire la massa, anche se tutti salgono sul carro del vincitore ...
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini, 
ma gli insegni a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c'è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici e a guardarsi dall'eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore 
o alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi a combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza di essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande ma veda cosa può fare ...


150 anni fa il  XVI presidente degli Stati Uniti scriveva queste parole all'insegnante del proprio figlio. 
Ho ascoltato questa lettera al convegno Enac di Venezia e alcuni passaggi mi hanno colpito sia come genitore che come insegnante. 
La ripropongo così, senza commenti-che sarebbero superflui- augurando un buon anno scolastico
ai genitori che, con tante speranze, affidano i propri figli agli insegnanti
agli insegnanti che credono in quello che fanno, con l'augurio di riuscire a realizzare anche solo alcune delle richieste sopra scritte, 
ai ragazzi che sono il nostro futuro.

Buon anno a tutti 

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