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giovedì 13 febbraio 2014

m'illumino di meno 2014


Dobbiamo imparare ad esserci sul pianeta...”1

Anche quest’anno, in occasione della giornata internazionale del risparmio energetico e nell’ambito di Scuola 21, il C.f.p. Canossa aderisce all’iniziativa : “M’illumino di meno”, proposta dalla trasmissione di Radio 2 Caterpillar.
L’adesione è stata effettuata inviando una mail a: caterpillar@rai.it

L’attività del Centro, oltre ad una campagna di sensibilizzazione sulla tematica del risparmio energetico, prevede:

- Per le classi che aderiscono a Scuola 21 la visione della filmografia consigliata

- Per tutte le classi, l'invito ad applicare il decalogo di m'illumino di meno

-Il concorso look@MI per la realizzazione di un breve video che promuova il risparmio energetico.

- L'intervento di un esperto che  lavorerà con noi sulla sceneggiatura e ci fornirà i prerequisiti del   linguaggio   cinematografico.
                                 


Tempi previsti:

    14 febbraio 2014  in coincidenza con la giornata del silenzio energetico:    

                                    Presentazione delle iniziative alle classi


    28 marzo 2014    
    Termine di consegna delle opere


    Successiva premiazione







      REGOLAMENTO CONCORSO:





      1. Il concorso, indetto dal Centro di Formazione Canossa, è aperto a tutte le classi.

      2. Ogni partecipante presenterà opere riguardanti: il risparmio energetico.

      3. E' possibile partecipare singolarmente o per gruppi di massimo 5 persone della stessa classe.

      4. Le opere potranno essere realizzate in qualsiasi formato video.

      5. Le opere dovranno essere inedite e non verranno restituite, nel caso in cui siano riprese persone esterne al CFP è necessaria una liberatoria per utilizzo di immagini da consegnare al comitato organizzatore.

      6. Il personale del Centro docente e non, potrà partecipare con lavori considerati, “fuori concorso”.

      7. Il comitato organizzatore e un'apposita giuria valuteranno i lavori, i migliori saranno pubblicati sul sito del CFP e sul blog del progetto Scuola21.

      8. Come ai Golden Globe® e agli Oscar® saranno premiate le seguenti categorie

      • Miglior filmato
      • Miglior sceneggiatura/storyboard 
      • Miglior fotografia (qualità video)
      • Miglior interpretazione (ove prevista)
      • Premio Speciale della Giuria                                                               

                                                                       il comitato organizzatore
                                                              (Marano, Mazzei, Pizzotti, Visigalli)


      E. Morin: “I sette saperi necessari all’educazione del futuro”

      domenica 26 gennaio 2014

      provando a raccontare

      È sempre difficile, per me, raccontare un'esperienza didattica soprattutto se non è legata ad una lezione singola ma ad un percorso piuttosto articolato.
      Devo mettere in ordine le fasi (che a volte si intersecano e si sovrappongono), prendere le distanze da entusiasmi e/o sconforti, per riuscire a distinguere pregi e difetti di quanto si è fatto e cercare poi di renderlo comprensibile a chi legge.
      Fatta questa premessa, ci provo... e cerco di raccontarvi la nostra esperienza con  scuola 21, partendo  dall'inizio.
      Le motivazioni
      Ricardo per Scuola 21 perchè?
      Abbiamo aderito al percorso perché interessati alle tematiche ambientali (l'attenzione all'ambiente  e la cultura della sostenibilità fanno parte dei nostri valori e nel corso degli anni abbiamo sempre cercato di sensibilizzare anche i nostri ragazzi) e perché vi abbiamo intravisto la possibilità di cambiare, almeno in parte, le nostre pratiche educative.
      Va detto che eravamo freschi del cMooc del Prof. Andreas Formiconi e intenzionati a mettere in pratica i suoi consigli  e quello che avevamo imparato, sia per quanto riguardava l'utilizzo della tecnologia per rendere protagonisti i ragazzi, sia per quanto ci era stato detto circa la collaborazione e la condivisione.
      Come si procede (onestamente navigando un po' a vista e sempre disposti a modificare rotta)
      Come descritto nella pagina wiki di #loptis, sono previste quattro fasi e per ora siamo solo alla fine della prima cioè all'esplorazione dell'argomento "energia".
      Gli insegnanti: hanno ridotto al minimo le lezioni frontali proponendo testi, letture e attività concrete come la visita alla "Casa dell'Energia", dove è stato possibile effettuare esperimenti con le diverse forme di energia.
      alla Casa dell'energia AEM
      L'argomento è stato trattato sotto diversi punti di vista cercando di collegare ambiti apparentemente distanti o  considerati tali dalla scuola. 
      I ragazzi: hanno effettuato ricerche e organizzato le loro fonti elaborando poi i testi che hanno pubblicato nei loro siti o blog personali.
      La prima difficoltà emersa riguardava la ricerca delle fonti; i nostri studenti, espertissimi in cellulari, videogiochi e tutti tablet-dotati, incontrano difficoltà quando si tratta di impiegare la tecnologia per fare ricerche.
      Senza scandalizzarci troppo, abbiamo convenuto che il nostro compito era proprio quello di indirizzarli e guidarli nell' esplorazione; siamo partiti da lì.
      Il secondo passaggio riguardava  la riorganizzazione dei materiali cercati e la stesura dei testi.
      Dopo qualche tentativo hanno capito che le regole della sintassi valgono anche in internet, che scrivere per rendere pubblico un materiale richiede una certa accortezza e l'osservazione di alcune norme.
      Occorre precisare che la nostra è una classe multietnica e molti ragazzi provengono da paesi lontani; a loro va un merito doppio per le fatiche incontrate e in parte superate grazie ai lavori di gruppo e alla collaborazione con ragazzi di altre classi  (da un paio d'anni gli alunni di IV aiutano i loro compagni di I e II che hanno difficoltà con la lingua italiana). In altri casi abbiamo ritenuto invece opportuno utilizzare la lingua inglese, valorizzando le capacità di qualcuno particolarmente dotato.
      Marica per "Tutto in un punto"
      Partire dalle inclinazioni e dalle capacità dei singoli è stato il criterio seguito nella produzione dei loro materiali; non abbiamo vincolato nulla; loro hanno proposto strumenti e materiali, noi li abbiamo semplicemente incoraggiati e/o aiutati all'occorrenza.
      Tecnologia
      Abbiamo scelto il blog per la pubblicazione dei materiali perché permette a tutti di intervenire (per obblighi "dall'alto" abbiamo dovuto sottostare alla moderazione ma questo, rispetto a quanto
       ottenuto, è un dettaglio); insieme scegliamo cosa pubblicare e il nostro intervento si limita ad un lavoro di redazione.
      I ragazzi, liberi di esprimersi e di organizzare le proprie risorse, stanno reagendo con entusiasmo e sono propositivi; spesso lavorano fuori dall'orario scolastico, senza alcun obbligo.
      Sara, Daniela, Paolo e Christian
      Per tenerci in contatto con i membri di Scuola 21, usiamo altri social media; in Goolge plus è stata creata una comunità che condivide materiali, aiuti reciproci e riflessioni.
      Non tutto fila sempre liscio, gli intoppi ci sono: il ragazzo timoroso ad esporsi che deve essere sostenuto, il collega  che ha dovuto essere maggiormente coinvolto e la mole di lavoro che si accumula. Abbiamo dovuto superare la delusione per non essere stati supportati da chi avrebbe dovuto farlo e che forse neanche comprende quale sia il nostro intento. Non importa, procediamo a piccoli passi e, come ebbe a dire una mia collega, ci è stato insegnato un metodo efficace e noi, con i nostri evidenti limiti, cerchiamo di metterlo in pratica.
      Ci mancano altre tre fasi ma di queste parleremo più avanti...





      lunedì 30 settembre 2013

      scuola 21


      Energicamente consapevoli


      “Dobbiamo imparare  ad esserCi sul pianeta”





      ed esserci significa: imparare a vivere
                              a  condividere
                              a comunicare
                              a essere in comunione
      imparare a non dominare ma prenderci cura, migliorare, comprendere

                                                           Edgard Morin
                                                          “I sette saperi necessari al’educazione del futuro”


      Guardiamoci intorno con curiosità e spirito critico,
      abitiamo il nostro pianeta consapevoli di essere protagonisti attivi nel custodirlo.
      Trasformiamo le parole in azioni, diventando,noi stessi, autori di quel cambiamento che ci auguriamo.
      Noi siamo l’ ambiente che abitiamo e ci  ricordiamo che l’energia non è solamente una risorsa ma è fonte di vita.


      Ci occupiamo di tematiche ambientali e sostenibilità già da qualche anno, cercando di promuovere una sensibilità che non sia solo di facciata ma che si traduca in atteggiamenti consapevoli  e concreti.
      Abbiamo quindi deciso, con entusiasmo, di aderire al percorso scuola 21 di fondazione Cariplo, sposando appieno le ragioni che lo animano: qui.
      La tematica scelta riguarda l'energia ed eccoci allora ad affrontare la prima delle quattro fasi previste.
      Il racconto del progetto e le suddette fasi saranno raccontate dai ragazzi attraverso la costruzione di un blog di classe e gli altri social network che già utilizzano.

      Le informazioni sulle attività svolte sono reperibili sul sito del CFP Canossa Milano
      Il blog di classe è invece disponibile a questo indirizzo (per ora è ancora in costruzione)


      Alessandro: alessandrovisigalli.blogspot.it
      Twitter : @avisigalli
      fb:alessandro visigalli
      laura lpizz.blogspot.it
      Twitter: @laura_pizz 
      Patrizia:
      Twitter: @patmarchesi
      Lucia:
      Twitter: @luciagarbelli


      in collaborazione con:
      casa dell' energia di fondazione AEM 
      socialice

      martedì 10 settembre 2013

      lettera all'insegnante di mio figlio

      di Abram Lincoln


      Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
      Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c'è un eroe;
      che per ogni politico egoista, c'è un leader scrupoloso ...
      Gli insegni che per ogni nemico c'è un amico,
      cerchi di tenerlo lontano dall'invidia, se ci riesce,
      e gli insegni il segreto di una risata discreta.
      Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti ...
      Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri
      ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l'eterno mistero degli uccelli nel cielo
      delle api nel sole, e dei fiori su una verde collina.
      Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare che imbrogliare
      Gli insegni ad aver fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando
      Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
      Cerchi di dare a mio figlio la forza di non seguire la massa, anche se tutti salgono sul carro del vincitore ...
      Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini, 
      ma gli insegni a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
      Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
      Gli insegni che non c'è vergogna nelle lacrime.
      Gli insegni a schernire i cinici e a guardarsi dall'eccessiva dolcezza.
      Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore 
      o alla propria anima.
      Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi a combattere, se è nel giusto.
      Lo tratti con gentilezza ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
      Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
      Lasci che abbia la pazienza di essere coraggioso.
      Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
      perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
      So che la richiesta è grande ma veda cosa può fare ...


      150 anni fa il  XVI presidente degli Stati Uniti scriveva queste parole all'insegnante del proprio figlio. 
      Ho ascoltato questa lettera al convegno Enac di Venezia e alcuni passaggi mi hanno colpito sia come genitore che come insegnante. 
      La ripropongo così, senza commenti-che sarebbero superflui- augurando un buon anno scolastico
      ai genitori che, con tante speranze, affidano i propri figli agli insegnanti
      agli insegnanti che credono in quello che fanno, con l'augurio di riuscire a realizzare anche solo alcune delle richieste sopra scritte, 
      ai ragazzi che sono il nostro futuro.

      Buon anno a tutti 

      domenica 9 giugno 2013

      #ltis13, bilancio … comparato

      "di [un villaggio] non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda"                                                                                     Calvino, Le città invisibili

      Appunti di economia:
      Un bilancio a stati comparati è un documento contabile che mette in evidenza i risultati di più anni (esercizi) al fine di valutare l’andamento dell’impresa.

      Trasportando a noi questo appunto economico...
      il bilancio di #ltis13, per quanto mi riguarda, non può limitarsi all’esperienza in corso ma deve essere messa a confronto con quella precedente.

      Il mio primo cMooc è stato … inconsapevole.  Mi riferisco al corso o meglio perCorso del Prof. Formiconi:  “Editing multimediale” al terzo anno della IUL.
      Già, perché anche quello, pur non avendo i numeri di quello attuale, era strutturato nello stesso modo; si potrebbe allora definire Mini Open Online Course.
      Open lo era sicuramente perché oltre a noi studenti era facile incontrare qualcuno che passava per un saluto, per aiutare e per incoraggiare, proprio come oggi.
      Open lo è stato per gli strumenti che abbiamo utilizzato ma soprattutto, anche se questo non rientra nelle varie definizioni, perché ha dato a noi studenti un’apertura mentale e di pensiero che prima non avevamo.
      Non sono mai stata la classica insegnante direttiva e da lezione frontale, ma grazie a quel corso, che mi ha fatto riflettere profondamente sull’ apprendimento e rivedere molte delle pratiche educative adottate, ho ritrovato nuove energie e capito come  si possa utilizzare lo strumento tecnologico per
      rimettere al centro la persona, per favorirne lo sviluppo, per aiutarla ad abitare il proprio mondo, costruire relazioni e  per continuare a imparare.
      Ecco direi che ho proprio re-imparato ad imparare: non ho capito, ho chiesto, ho provato, ho sbagliato, ho riprovato, ho provato emozione nel riuscire, mi sono data tempo.
      Queste cose ho cercato poi di trasferirle  nelle mie pratiche formative; chi è cambiato è più aperto al cambiamento e cerca di coinvolge altre persone.

      Che fosse basato sul metodo cMOOC, l’ho scoperto solo più tardi quando, così colpita da quanto avevo imparato, senza manuali ma con l’esperienza, ho chiesto al Prof. di scriverci la tesi.
      Mi incuriosiva il fatto che in un corso di “Editing” si fossero trattate anche molte altre tematiche, non strettamente collegate, almeno apparentemente, con l’informatica; mi sembrava piuttosto di averci trovato tutti “ I sette saperi necessari all’educazione del futuro” di Edgard Morin, piuttosto che codici e strumenti.
      Quando il Prof. mi ha suggerito la lettura di alcune fonti relative ai MOOC, tutte le tessere del mosaico sono andate a posto e ho riconosciuto il percorso che avevo compiuto.

      Il secondo cMooc IUL è stata dunque una scelta consapevole.
      Avevo alcuni motivi per partecipare, sicuramente osservare quanto succedeva per fini di studio, ma anche fare in modo che altre persone a me vicine tentassero questa esperienza.
      Anche in un’organizzazione può succedere che si proceda ognuno per la propria strada, molto meglio invece mettere insieme le forze e condividere per davvero un cammino comune finalizzato a favorire strategie per l’insegnamento in questi nuovi scenari che si prospettano.
      Qualcuno ci ha provato, qualcun altro, che per motivi personali ha rallentato, mi ha già chiesto di poter recuperare in un momento più favorevole;  sarò sicuramente disponibile a farlo (per quello che conosco).
      Mi sono ripromessa, all’inizio del corso, di concedermi tutto il tempo che volevo per “vagabondare” tra le strade del villaggio,  ho voluto tentare l’esperienza della scrittura collaborativa, che mi interessava  da un po’ di tempo e ho intenzione di continuare perché l’esperimento mi è piaciuto.

      Ho scoperto la libertà di poter scegliere e di concedermi tutto il tempo possibile, di scrivere un commento ad un post di un blog per incoraggiare chi inizia questa esperienza, di soffermarmi a pensare dopo aver letto un post del Prof. Molto spesso mi sono mancate le parole perché ritenevo già tutto perfetto, oppure perché tutto era già stato detto da altri, anche questa per me è libertà… 
      Ho scoperto fra questi grandi numeri, tante  persone che hanno una visione comune della scuola e che tentano tutti i giorni, faticando, esperienze per migliorarla.
      Il cambiamento, come sostiene Morin; è già cominciato e questo percorso ha avuto il merito di unire  e rendere  visibili tutte queste voci, queste esperienze.
      Penso che il  successo di un cMOOC, non dipenda dal numero dei partecipanti o di coloro che concludono o meno il percorso ma piuttosto dalle iniziative e dalle attività che da esso prendono vita, anche a distanza di tempo, anche se non immediatamente riconducibile ad esso.

      Continuerò a frequentare il villaggio, il mio percorso non è ancora terminato e parteciperò a qualsiasi altra iniziativa simile sarà proposta; ogni percorso  è differente dall’altro, da ognuno si traggono esperienze e arricchimenti diversi.


      mercoledì 5 giugno 2013

      VWD , azienda simulata ma non troppo!


      La Vegas Web Design è l'azienda dei ragazzi del IV anno del Tecnico dei servizi all'impresa, pensata da noi ma progettata e creata interamente da loro!
      Dovendo fondere in un unico progetto alunni provenienti da due classi diverse, il tecnico amministrativo e l'informatico gestionale, abbiamo pensato di trasformare un potenziale problema, in un punto di forza: utilizzare le diverse caratteristiche e competenze dei due percorsi precedenti, cercando  di amalgamare in un'unica realtà le due classi.
      Nella formazione professionale, si utilizza spesso la simulazione di ambienti di lavoro perché permette  ai ragazzi di trovarsi in contesti vicini alla realtà e che permettano loro di acquisire le competenze necessarie per il mondo del lavoro.
      Poiché le competenze non si insegnano ma si acquisiscono al termine di un percorso significativo, abbiamo  pensato di aprire un'azienda che progettasse siti web. I ragazzi dell'informatico gestionale, avrebbero aiutato gli amministrativi con i codici e linguaggi di programmazione, gli amministrativi viceversa avrebbero aiutato con i documenti e la contabilità d'azienda; entrambi avrebbero imparato, aiutandosi. 
      E' molto complicato spiegare in sequenze ordinate questa esperienza perché, nonostante avessimo presente l'idea generale, i passi successivi erano determinati dalle risposte dei nostri ragazzi e dai problemi che si presentavano di volta in volta.  
      Aprofittando dei contatti "di rete" che abbiamo con la Camera di Commercio di Milano, 
      e del loro Ente di Formazione: Formaper,   abbiamo aderito al progetto"Costruisci un Business Plan e apri un'impresa"  che ha consentito ai ragazzi di trasformare la loro idea d' impresa in un progetto reale e presso la loro sede hanno mosso i primi passi. 
      A scuola, si è poi approfondito la figura dell'imprenditore da un punto di vista giuridico ed economico   anche attraverso la visione di alcuni film, che ne proponevano diverse tipologie.
      I nostri ragazzi, diventati tutti potenziali soci si sono attivati, hanno reperito informazioni, preso decisioni,trovato nome e marchio. 
      si è formato un Consiglio di Amministrazione in grado di prendere decisioni circa la sede sociale, gli investimenti e le fonti di finanziamento.
      Le discipline coinvolte, (praticamente tutte: italiano, inglese, economia, diritto, informatica), risultano solo sul registro, chi entra in classe o in laboratorio, porta avanti il lavoro cominciato, presiede a riunioni, risponde a domande e molto spesso impara da loro.
      Più volte i ragazzi ci hanno stupito per le loro intuizioni e per la loro capacità di affrontare gli ostacoli che  incontravano strada facendo. Con determinazione, con qualche vivace scambio di opinione, a volte muovendosi anche con difficoltà, 
      hanno  predisposto un piano di fattibilità economico – finanziaria  con la determinazione del fabbisogno finanziario e l’indicazione delle relative coperture,  
      hanno effettuato ricerche,  selezionato le fonti  e compilato i documenti richiesti sul sito dalla CCIAA.
      Il percorso Formaper è poi proseguito con il  progetto “Porte aperte” in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano dove hanno iscritto presso  il Registro delle Imprese, la loro azienda e  depositato il marchio da loro creato. 
      eccoli all'opera in Camera di Commercio

      martedì 23 aprile 2013

      Il gruppo Enac

       genesi e sintesi


      Una serie di cause ha favorito la nostra partecipazione al cMOOC #ltis13 e la conseguente organizzazione di una micro struttura, qual è il Gruppo Enac, all’interno del villaggio.
      Ci sono fatti e piccoli gesti che, apparentemente scollegati tra di loro, con l’andar del tempo generano cambiamenti.
      Uno scontro ad un consiglio docenti per voti e presenze, la segnalazione di un blog, l’intuizione di una possibilità, il battito d’ali di una farfalla …

      Un fatto

      Alcuni di  noi  partecipano, da qualche  anno, al  Convegno  Nazionale dell’ ENAC che si svolge a Venezia, durante il mese di luglio.
      Otre ad ascoltare l’esperto di turno che interviene sulle tematiche inerenti  l’educativo, ci si incontra, si svolgono lavori di gruppo, ora si usa chiamarli “tavoli di lavoro" e soprattutto si condividono le esperienze. Non mancano, ovviamente, i momenti informali alle Zattere sul finire della sera …
      Tutti gli anni ci salutiamo dicendoci: “Ma perché non facciamo qualcosa  insieme?”, “Teniamoci in contatto, organizziamo!”
      Torniamo sempre con rinnovato entusiasmo e voglia di fare. 
      Poi i mille impegni, la routine, gli adempimenti burocratici, le varie ed eventuali,  impediscono di mettere in atto le buone intenzioni.

      Venezia, luglio 2012 chi si riconosce nella foto?




      Un altro fatto

      Dell’ Enac fa parte la Fondazione Enac che riunisce i centri di formazione professionale della Regione Lombardia.
      Lo scorso anno, in occasione della presentazione del Bilancio Sociale, è intervenuto  il Prof. Andreas Formiconi che, con l’intervento sulla sua esperienza alla IUL,  ha suscitato interesse ed entusiasmo tra i partecipanti.
      Ho raccolto personalmente attestati di stima nei suoi confronti e richieste di informazione circa il suo blog, il corso e la metodologia.
      Non si è trattato solo di parole, con i colleghi abbiamo da subito cominciato a considerare in modo diverso alcune cose, a lavorare in altro modo, a tentare nuove vie.
      Cambiamenti impercettibili, inizialmente.
      andando per scuole e dintorni

      Un altro ancora

      La partecipazione al bando Generazione Web della Regione Lombardia che ha dotato alcune nostre classi di Lim e tablet.
      La conseguente consapevolezza che la scuola non possa cambiare con un semplice
      aumento di tecnologia, ci ha portato a costituire un gruppo di lavoro tra le diverse sedi che riflettesse sulle metodologie e sulle effettive possibilità che le nuove tecnologie offrono.
      E' a questo punto che interviene la proposta di partecipare al cMOOC #ltis13, cogliamo al volo l'opportunità.

      Il gruppo

      Eccoci finalmente!
      Dalle parole, siamo passati ai fatti: preparati i bagagli, ci siamo trasferiti al villaggio.
      Di esso siamo una minuscola parte e come tale abbiamo tutte le sue caratteristiche.
      Siamo un gruppetto eterogeneo, tra noi ci sono persone che hanno ruoli e responsabilità diverse ma ci  accomuna la stessa voglia di metterci in gioco.
      C'è chi è partito puntuale, chi è arrivato più tardi, chi fila come un treno e chi ha bisogno di una spintarella, chi si muove sicuro e chi ha bisogno di un "pat pat" sulla spalla.
      Anche gli strumenti sono differenti: per il blog alcuni utilizzano WordPress, altri Blogger e c'è chi, per interesse personale, sta leggendo il manifesto e la policy di NoBlogs.
      Aiutarci è stato spontaneo, per tenerci in contatto usiamo PiratePad:  http://piratepad.net/gruppoEnac
      chi c'è, risponde.
      Il cammino è appena cominciato e non sappiamo ancora a cosa ci porterà questa avventura ma già si intuiscono i primi cambiamenti: maggior collaborazione e voglia di sperimentare, di conoscere strumenti e metodologie in grado di favorire l'apprendimento ma che ci facciano anche riflettere sui nostri processi e sul nostro modo di stare in classe.
      Maggior intesa, complicità e anche divertimento e la sensazione di andare tutti nella stessa direzione.
      La scuola non si cambia con la bacchetta magica o aspettando interventi esterni, (per altro quasi sempre dannosi); le modifiche partono sempre da noi, dal  cambio di prospettiva e dalle azioni conseguenti.
      Piccoli passi...